Il Csi, sabato riunisce il Consiglio Nazionale a Palermo per rendere omaggio alla città, alla sua gente, alla sua storia, alla comunità cristiana e alle società sportive locali. Palermo è anche la città del martirio del Beato padre Giuseppe Puglisi, un testimone di Cristo fra la gente. Ricordo allora alcune sue parole profetiche che richiamano l’attenzione sulla necessità di aver cura della formazione e della educazione dei più piccoli: 'I primi obiettivi sono i bambini e gli adolescenti. Con loro siamo ancora in tempo, l’azione pedagogica può essere efficace, con gli adulti è invece tutto più difficile'. Parlava dei rischi dei bambini 'costretti a lavorare o rubare', dei casi di prostituzione minorile nel quartiere, e - soprattutto del consenso di gruppo che queste generazioni erano spinte a cercare in un simile contesto sociale. Don Puglisi è l’esempio che tutti noi del Csi dobbiamo seguire, una testimonianza che non ha concesso nulla al compromesso ma ha aperto orizzonti di speranza anche in quartieri un tempo dichiarati persi per sempre. Lo sport del Csi è pensato per collaborare a disegni educativi e formativi, per una nuova epoca di attenzione ai giovani, per un dialogo aperto con tutte le istituzioni, a cominciare dalle Parrocchie, dagli Oratori e dalle scuole. Il Csi si mette perciò in cammino nei luoghi di don Pino affinché si faccia testimone della potenza dell’amore per il prossimo, in particolare per i giovani, per le famiglie, per gli ultimi, per fare 'comunità', per costruire relazioni positive nel territorio. La presenza del Consiglio Nazionale, non è causale, ma è una scelta precisa e ponderata, fatta per riconoscere e confermare le nostre origini, per ribadire quello che ancora oggi dovrebbe fare il Csi: educare all’amore per gli altri. Sarà anche l’occasione per ricordare un grande dirigente del Csi, il prof. Santo Gagliano, amico indimenticabile, con il quale ho passato notti intense a parlare di comunità educante, di società sportive, di statuti e regolamenti, di valori cristiani, e tanto altro. Gagliano, siciliano di origine e personalità di assoluto rigore etico e morale ha lasciato un segno indelebile nella storia della nostra Associazione, sia a livello nazionale che nella sua amatissima regione.
Quando sento dire che in certi posti non è facile proporre l’attività sportiva per tutti, per la promozione della persona nella sua integralità, penso a questi preti, a questi parroci, ai dirigenti di società sportive e al coraggio che hanno. Loro - sull’esempio del Beato Puglisi - sono la dimostrazione che si può fare anche quando non ci si trova a coltivare terreno fertile. Come si può fare, allora? Lavorando con fiducia per renderlo fertile. A Palermo il Consiglio nazionale sarà chiamato a prendere decisioni importanti in un momento complicatissimo. Le norme che oggi paiono certe, domani non lo saranno più. Però essendo nella terra di chi ha affrontato problemi immensamente più grandi senza farsi spaventare, rilanciamo un percorso di fede vissuta; con tanta serenità e con tanta volontà di collaborare. Ognuno pensi di essere in un’Associazione dove non conta il progetto personale ma il progetto associativo. Diciamo spesso di avere accettato le responsabilità nell’Associazione con spirito di servizio: anche questa è una occasione per dimostrarlo.